OLBIA. Nell'ambito delle attività di controllo e tutela del territorio, il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale, in sinergia con il personale "misto" della sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura di Tempio Pausania, ha eseguito una serie di sequestri preventivi per gravi violazioni in materia urbanistica, edilizia e paesaggistica. Gli interventi, finalizzati alla repressione di abusi che mettono a rischio l'equilibrio ambientale e il rispetto delle normative paesaggistiche, hanno riguardato tre aree sensibili della Gallura: Golfo Aranci, Olbia e Porto Rotondo.
Il primo intervento ha interessato il Comune di Golfo Aranci, dove gli agenti della Stazione Forestale di Olbia hanno sequestrato un'ampia porzione del cantiere edilizio in località "Spiaggia Bianca – Cala Ambra", nell'ambito del piano di lottizzazione "Cala Sassari – Spiaggia Bianca". L'operazione, avvenuta su disposizione urgente del Procuratore della Repubblica di Tempio Pausania e successivamente convalidata dal GIP, ha coinvolto tre corpi di fabbrica con unità abitative e piscine private. L'area, già sensibile dal punto di vista ambientale, è stata oggetto di disboscamento e trasformazioni significative, con la realizzazione di una pista sterrata che conduce direttamente alla spiaggia di Cala Ambra. Una parte dei lavori ricade all'interno della fascia di inedificabilità assoluta dei 300 metri dalla battigia marina, violando così, secondo le procura, le norme di tutela paesaggistica.
Sempre il Corpo Forestale di Olbia ha eseguito un secondo sequestro in località "Paule Lada – Via Tremuleu", dove un noto imprenditore del territorio aveva trasformato un capannone agricolo – formalmente destinato a fienile – in un deposito e punto vendita di materiale edile. Il sequestro ha incluso anche una tettoia di circa 130 metri quadrati. Anche in questo caso, il cambio di destinazione d'uso è risultato in totale difformità rispetto alle finalità agricole autorizzate.
L'azione, disposta dalla Procura di Tempio Pausania, punta a contrastare l'uso improprio del suolo e delle strutture, in una zona soggetta a regolamentazioni urbanistiche stringenti.
Il terzo provvedimento ha riguardato una villa turistica di lusso situata in località "Punta Volpe" a Porto Rotondo. L'intervento ha portato al sequestro di un ampio locale seminterrato, inizialmente classificato come tecnico, che è stato trasformato in area residenziale con incremento volumetrico non autorizzato. Anche in questo caso, l'area interessata rientra nella fascia dei 300 metri dalla costa e risulta sottoposta a vincolo paesaggistico. Le modifiche, effettuate in totale difformità rispetto ai permessi edilizi rilasciati dal Comune di Olbia, erano ancora in corso al momento dell'ispezione.
Queste operazioni dimostrano l'impegno costante delle autorità giudiziarie e del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale nella tutela del paesaggio in Sardegna e nella lotta agli abusi edilizi nella fascia costiera, dove il rispetto delle regole urbanistiche rappresenta un presidio fondamentale per la difesa dell'ambiente e del patrimonio collettivo.
Il contrasto alla speculazione edilizia a Golfo Aranci, agli abusi urbanistici a Olbia e alle irregolarità edilizie a Porto Rotondo si inserisce in un quadro più ampio di sorveglianza attiva per garantire la legalità e proteggere uno dei territori più belli e fragili del Mediterraneo.
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