OLBIA. Un violento incendio è divampato questa notte, intorno alle 2, in un cantiere nautico situato in via Madagascar, nella zona industriale di Olbia. Le fiamme hanno avvolto un catamarano di circa 25 metri rimessato all'esterno di un capannone, richiedendo l'intervento immediato di diverse squadre dei Vigili del Fuoco. Sul posto sono giunte le unità operative di Olbia e Arzachena, supportate da una squadra aeroportuale e da ulteriori rinforzi. I Vigili del Fuoco hanno lavorato per tutta la notte per contenere e spegnere il rogo, riuscendo a evitare che l'incendio si propagasse alle altre imbarcazioni presenti nel cantiere.
Fortunatamente non si registrano feriti, ma i danni risultano ingenti. Le operazioni di spegnimento sono state coordinate sul posto dal funzionario di guardia, in costante contatto con il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco di Sassari, l'ingegnere Antonio Giordano. Le cause dell'incendio sono ancora da chiarire: sono attualmente in corso gli accertamenti tecnici per stabilire l'origine del rogo. Presenti anche i Carabinieri della stazione di Olbia per le attività di rito e la messa in sicurezza dell'area. Il catamarano coinvolto, di notevole valore, è andato completamente distrutto. L'intervento tempestivo delle squadre ha evitato conseguenze ben più gravi in un'area ad alta concentrazione di materiali infiammabili. Il cantiere resta sotto sequestro fino alla conclusione delle indagini.
Solo qualche mese fa, il 22 aprile 2025, un altro incendio aveva interessato un altro cantiere nautico nei paraggi quando una quarantina di barche e il capannone erano stati divorati dalle fiamme. Tra le imbarcazioni erano presenti anche quelle dell'ex presidente del Coni, Giovanni Malagò e del figlio di Roberto Cavalli. Sull'episodio è in corso un'inchiesta della procure della repubblica di Tempio.
© Riproduzione non consentita senza l'autorizzazione della redazione


