Porto Cervo Libri, tra cronaca nera e scoop: successo per Giuseppe Scarpa e "Roma Criminale"

OLBIA. Ci sono personaggi che riescono a far parlare di sé anche oltre la loro vita terrena, capaci di influenzare il corso del tempo successivo. Fabrizio Piscitelli, conosciuto come Diabolik, capo ultras della Curva Nord della Lazio e protagonista indiscusso del narcotraffico romano, è uno di quelli che ha sconvolto la geografia criminale della Capitale. A distanza di anni dalla sua uccisione, il suo nome continua a occupare le cronache, collocandolo – agli occhi di investigatori e giornalisti – nell'olimpo oscuro della criminalità romana, accanto a figure della Banda della Magliana come Enrico De Pedis e Franco Giuseppucci, o a boss ancora in vita come Massimo Carminati e Michele Senese. Di questo e molto altro si è parlato sabato scorso a Porto Cervo Libri, nella suggestiva cornice del Sottopiazza, durante l'incontro che ha visto protagonista il giornalista di Repubblica Giuseppe Scarpa, autore del libro Roma Criminale e di tanti scoop e inchieste per il quotodiano per cui scrive. L'appuntamento, introdotto dal direttore artistico Luigi Puddu della rassegna e moderato dal giornalista di OlbiaNotizie Davide Mosca, ha attirato un pubblico attento e partecipe, affascinato dal racconto di storie oscure e vicende che intrecciano stadio, politica, droga e mafie. 

Scarpa ha ripercorso la parabola criminale di Piscitelli, svelando retroscena e dinamiche che hanno segnato un'epoca. Dalle piazze di spaccio ai nuovi sistemi di comunicazione utilizzati per gestire il traffico di stupefacenti, dalla nuova catena di comando delle mafie cittadine fino a episodi particolari come quando il rapper Gemitaiz gli dedicò una canzone in forma di dissing, dopo alcuni articoli che il giornalista aveva scritto sul suo arresto per droga, pubblicati su Repubblica. Nel corso della serata, non sono mancati riferimenti ad altri grandi misteri italiani come il caso di Emanuela Orlandi sul quale il cronista continua a lavorare con la tenacia che lo contraddistingue. 

Il pubblico ha seguito con grande interesse, tra applausi e curiosità per le anticipazioni su un possibile seguito del libro. Roma Criminale, infatti, non è solo un romanzo true crime, ma il risultato di anni di inchieste sul campo: un'opera che per quanto di finzione  fonde rigore giornalistico e capacità narrativa, restituendo uno spaccato vivido della criminalità organizzata romana e delle sue connessioni internazionali.

 La serata ha confermato ancora una volta il successo di Porto Cervo Libri, rassegna che anche quest'estate ha portato in Costa Smeralda alcuni dei nomi più autorevoli del panorama culturale e giornalistico italiano – da Fulvio Abbate a Sergio Rizzo, da Antonio Caprarica a Sigfrido Ranucci – con l'obiettivo di offrire stimoli, riflessioni e momenti di confronto. Una missione che il Consorzio Costa Smeralda porta avanti con convinzione, nella consapevolezza che cultura e letteratura siano strumenti fondamentali per arricchire e promuovere il territorio. Il prossimo e ultimo appuntamento della stagione è in programma il 13 settembre, con Marianna Aprile e Luca Telese, a suggellare un'edizione che ha saputo unire intrattenimento, approfondimento e grande partecipazione di pubblico.
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