
Vicenza, 6 apr. (AdnKronos) - Lo sciopero del 20 aprile per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici, deve essere la dimostrazione della ritrovata unità tra Fiom, Fim e Uilm. Lo hanno ribadito i segretari nazionali, Maurizio Landini, Marco Bentivoli e Rocco Palombella, davanti ad una platea di oltre mille delegati di fabbrica del Veneto che hanno affollato la sala congressi della Fiera di Vicenza e, molti, non riuscendo ad entrare, sono rimasti all’esterno. L’ultimo contratto unitario è stato siglato nel 2008. La ritrovata unità, pertanto, “è una conquista importante”, ha sottolineato Landini, da far valere nei confronti delle aziende, in particolare di Federmeccanica, ma anche del Governo. “Siamo di fronte al contratto più difficile della storia della nostra categoria – ha detto Bentivogli - perché non è mai accaduto che si rinnovasse un contratto con la deflazione, una disoccupazione che continua a galoppare e con una crisi che, al di là della propaganda di ogni governo, tiene ancora imbrigliata la vita e le sorti di centinaia di migliaia di famiglie italiane”. Sia Bentivogli che gli altri segretari hanno sottolineato che "Federmeccanica e Confindustria hanno sfoderato la peggiore intransigenza contro il contratto nazionale". E, per quanto riguarda il Governo, Landini ha sottolineato che “se volesse fare una cosa vera potrebbe fare un provvedimento in cui si dice che gli aumenti dati con il contratto nazionale vengono detassati". Rivolto sempre al Governo, il segretario della Fiom ha obiettato che “il problema non lo risolvi dando qualche contributo alle imprese o rendendo più facili i licenziamenti. Per assumere le imprese hanno bisogno di lavorare e per poter lavorare c'è bisogno di un piano straordinario di investimenti pubblici e privati che rilancino davvero la nostra economia".
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