
Palermo, 23 giu. (AdnKronos) - Tabulati telefonici, riprese di alcune videocamere, la prova dello stub e un interrogatorio che non ha convinto i carabinieri. Sono questi alcuni degli elementi che hanno portato i militari di Marsala a stringere il cerchio attorno a Nicolò Girgenti, l'agricoltore incensurato di 71 anni arrestato ieri per l'omicidio del maresciallo capo Silvio Mirarchi, avvenuto il 31 maggio. A firmare il provvedimento è stato il gip di Marsala Annalisa Amato. Mirarchi rimase ucciso da alcuni colpi di arma da fuoco sparati durante un appostamento, effettuato insieme a un collega, a una piantagione di marijuana in contrada Vintrischi, nel marsalese. Girgenti, ex proprietario delle serre adibite a piantagione di droga, è stato sin da subito fra i sospettati. Interrogato a poche ore dall'omicidio, la sua ricostruzione dei fatti non ha convinto i carabinieri che l'hanno giudicata "assolutamente non veritiera rispetto all’esito dei riscontri eseguiti". In particolare, l'uomo aveva raccontata di essere rimasto a casa tutta la sera e di essersi addormentato verso le 22 ma i tabulati del suo telefono hanno dimostrato non solo che era sveglio ma che, spiegano gli investigatori, "la sua utenza agganciava la cella compatibile con il luogo dell’omicidio". La sua auto inoltre è stata ripresa da due telecamere a circuito chiuso mentre percorreva "la possibile via di fuga dal luogo dell’omicidio". (segue)
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