OLBIA. Il "Portorotondo Festival" dell'estate 2025 chiude la sua 24esima edizione con un appuntamento di grande prestigio internazionale in programma venerdì 5 settembre alle ore 20 nel suggestivo scenario dello Yacht Club.
Organizzato dall'Associazione Giovani Portorotondo con il suo patron l'avvocato Sergio Deiana e la direzione artistica di Luigi Puddu, il Festival, sostenuto dal Consorzio di Porto Rotondo, dal Comune di Olbia, dalla Fondazione di Sardegna e inserito nel circuito di marketing Territoriale Salude & Trigu della Camera di Commercio di Sassari, ospita una personalità straordinaria e seguitissima nei suoi incontri pubblici e in tv come profonda conoscitrice degli scenari mondiali, Rula Jebreal, giornalista, scrittrice e opinionista globtrotter in tutti i Cinque Continenti, esperta di politica internazionale che presenterà, in collegamento da New York, il suo recentissimo saggio "Genocidio" edito da Piemme. Padre israeliano e mamma palestinese, cresciuta a Gerusalemme, la sua vita personale e professionale è stata segnata dall'occupazione militare israeliana.
Vive negli Stati Uniti da anni, dove collabora con reti televisive americane, quali CNN e MSNBC, ha scritto, e scrive, per il Washington Post e il New York Times, e ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro.b Nel 2002, come giornalista e militante del Movimento Palestinese per la Democrazia e la Cultura, prende parte a "Diario di guerra", una trasmissione televisiva su LA7.
Nel 2005 conduce Pianeta 7, rubrica di approfondimento sui paesi esteri.
Nell'estate seguente modera il dibattito giornaliero di Omnibus Estate e in ottobre il "tema del giorno" del programma quotidiano Omnibus, alternandosi con Antonello Piroso.
Nello stesso anno vince il Premio Ischia internazionale di giornalismo per la televisione nella sezione giovani, riservato ai professionisti under 35.
Sempre nel 2006 affianca Michele Santoro in Annozero, assieme a Beatrice Borromeo.
In seguito si dedica alla promozione nelle sale statunitensi del film Miral, tratto dal suo romanzo autobiografico "La strada dei fiori di Miral", di cui è autrice della sceneggiatura, e diretto da Julian Schnabel.
La pellicola viene avversata da diverse organizzazioni israeliane che contestano quella che, a loro avviso, è una caratterizzazione filo-palestinese.
Una protesta viene espressa dallo stesso governo israeliano che tenta, invano, di impedire la première statunitense del film, organizzata presso la sala dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 13 marzo 2011.
La Jebreal respingendo le accuse, dichiara: "Questo film è un grido per la pace. [...] È contro la violenza, da ovunque essa venga".
Nell'agosto 2014, durante un dibattito sulla MSNBC, Jebreal afferma di ritenere i media statunitensi troppo sbilanciati a favore di Israele, portando ad esempio il numero e la durata delle interviste con esponenti israeliani rispetto a quelle con esponenti palestinesi.
Questo atteggiamento, a suo dire, fornirebbe al pubblico un quadro distorto e parziale del conflitto a Gaza.
In seguito a queste affermazioni, denuncia l'annullamento da parte della MSNBC di tutte le sue apparizioni sulla rete.
Nel 2020 partecipa come ospite al Festival di Sanremo, dove, nella prima serata, affianca il presentatore Amadeus nella conduzione del programma.
Dal 2018 insegna all'Università di Miami, con un corso sui temi della propaganda e del genocidio.
Nel 2019 è stata designata dal presidente francese Emmanuel Macron come consigliera per le politiche di contrasto alla violenza di genere.
È autrice di bestseller internazionali, le sue opere sono state tradotte in otto lingue.
"Dopo una vita trascorsa a interrogarmi, personalmente e professionalmente, su come il mondo abbia potuto permettere catastrofi come l'Olocausto - spiega l'autrice nella presentazione - ho trovato la risposta tra le macerie nella mia terra martoriata, a migliaia di chilometri di distanza dai campi di sterminio europei.
Scrivo questo libro perché il genocidio di Gaza mi ha cambiata nel profondo. Ha rivelato il vuoto morale e politico di un mondo che riduce l'umanità a una gerarchia di morte. Scrivo affinché nessuno, in futuro, possa dire di non sapere o che non poteva sapere. Scrivo nella speranza che ci sia ancora tempo per fermare l'espansione del genocidio coloniale di Israele in tutta la Palestina. Scrivo perché lo slogan "mai più" diventi una chiamata all'azione. Scrivo perché, anche quando tutto sembra perduto, le parole sono tutto ciò che rimane, e con esse l'obbligo morale di ricordare e resistere. Scrivo perché le mie parole possano aiutare a impedire che il genocidio di Gaza diventi una dottrina da esportare nel resto del mondo, un modello da applicare ogni volta che il potere decida di avere ragione della ragione, minacciando la sicurezza e l'esistenza dell'umanità stessa".
Tra autobiografia e lucida analisi politica, Genocidio è un libro duro ma necessario che richiama la società civile e la politica alle sue responsabilità, alle sue colpe, alle sue verità di comodo e omissioni. Perché, se il silenzio è comunque una forma di complicità, è anche la leva attraverso cui tutti rischiamo di saltare oltre l'ordine democratico, verso nuove giungle dominate dalla legge del più forte.
Ingresso libero.
Organizzato dall'Associazione Giovani Portorotondo con il suo patron l'avvocato Sergio Deiana e la direzione artistica di Luigi Puddu, il Festival, sostenuto dal Consorzio di Porto Rotondo, dal Comune di Olbia, dalla Fondazione di Sardegna e inserito nel circuito di marketing Territoriale Salude & Trigu della Camera di Commercio di Sassari, ospita una personalità straordinaria e seguitissima nei suoi incontri pubblici e in tv come profonda conoscitrice degli scenari mondiali, Rula Jebreal, giornalista, scrittrice e opinionista globtrotter in tutti i Cinque Continenti, esperta di politica internazionale che presenterà, in collegamento da New York, il suo recentissimo saggio "Genocidio" edito da Piemme. Padre israeliano e mamma palestinese, cresciuta a Gerusalemme, la sua vita personale e professionale è stata segnata dall'occupazione militare israeliana.
Vive negli Stati Uniti da anni, dove collabora con reti televisive americane, quali CNN e MSNBC, ha scritto, e scrive, per il Washington Post e il New York Times, e ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro.b Nel 2002, come giornalista e militante del Movimento Palestinese per la Democrazia e la Cultura, prende parte a "Diario di guerra", una trasmissione televisiva su LA7.
Nel 2005 conduce Pianeta 7, rubrica di approfondimento sui paesi esteri.
Nell'estate seguente modera il dibattito giornaliero di Omnibus Estate e in ottobre il "tema del giorno" del programma quotidiano Omnibus, alternandosi con Antonello Piroso.
Nello stesso anno vince il Premio Ischia internazionale di giornalismo per la televisione nella sezione giovani, riservato ai professionisti under 35.
Sempre nel 2006 affianca Michele Santoro in Annozero, assieme a Beatrice Borromeo.
In seguito si dedica alla promozione nelle sale statunitensi del film Miral, tratto dal suo romanzo autobiografico "La strada dei fiori di Miral", di cui è autrice della sceneggiatura, e diretto da Julian Schnabel.
La pellicola viene avversata da diverse organizzazioni israeliane che contestano quella che, a loro avviso, è una caratterizzazione filo-palestinese.
Una protesta viene espressa dallo stesso governo israeliano che tenta, invano, di impedire la première statunitense del film, organizzata presso la sala dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 13 marzo 2011.
La Jebreal respingendo le accuse, dichiara: "Questo film è un grido per la pace. [...] È contro la violenza, da ovunque essa venga".
Nell'agosto 2014, durante un dibattito sulla MSNBC, Jebreal afferma di ritenere i media statunitensi troppo sbilanciati a favore di Israele, portando ad esempio il numero e la durata delle interviste con esponenti israeliani rispetto a quelle con esponenti palestinesi.
Questo atteggiamento, a suo dire, fornirebbe al pubblico un quadro distorto e parziale del conflitto a Gaza.
In seguito a queste affermazioni, denuncia l'annullamento da parte della MSNBC di tutte le sue apparizioni sulla rete.
Nel 2020 partecipa come ospite al Festival di Sanremo, dove, nella prima serata, affianca il presentatore Amadeus nella conduzione del programma.
Dal 2018 insegna all'Università di Miami, con un corso sui temi della propaganda e del genocidio.
Nel 2019 è stata designata dal presidente francese Emmanuel Macron come consigliera per le politiche di contrasto alla violenza di genere.
È autrice di bestseller internazionali, le sue opere sono state tradotte in otto lingue.
"Dopo una vita trascorsa a interrogarmi, personalmente e professionalmente, su come il mondo abbia potuto permettere catastrofi come l'Olocausto - spiega l'autrice nella presentazione - ho trovato la risposta tra le macerie nella mia terra martoriata, a migliaia di chilometri di distanza dai campi di sterminio europei.
Scrivo questo libro perché il genocidio di Gaza mi ha cambiata nel profondo. Ha rivelato il vuoto morale e politico di un mondo che riduce l'umanità a una gerarchia di morte. Scrivo affinché nessuno, in futuro, possa dire di non sapere o che non poteva sapere. Scrivo nella speranza che ci sia ancora tempo per fermare l'espansione del genocidio coloniale di Israele in tutta la Palestina. Scrivo perché lo slogan "mai più" diventi una chiamata all'azione. Scrivo perché, anche quando tutto sembra perduto, le parole sono tutto ciò che rimane, e con esse l'obbligo morale di ricordare e resistere. Scrivo perché le mie parole possano aiutare a impedire che il genocidio di Gaza diventi una dottrina da esportare nel resto del mondo, un modello da applicare ogni volta che il potere decida di avere ragione della ragione, minacciando la sicurezza e l'esistenza dell'umanità stessa".
Tra autobiografia e lucida analisi politica, Genocidio è un libro duro ma necessario che richiama la società civile e la politica alle sue responsabilità, alle sue colpe, alle sue verità di comodo e omissioni. Perché, se il silenzio è comunque una forma di complicità, è anche la leva attraverso cui tutti rischiamo di saltare oltre l'ordine democratico, verso nuove giungle dominate dalla legge del più forte.
Ingresso libero.
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