ARZACHENA

Ragnedda confessa l’omicidio di Cinzia Pinna e indica dove aveva nascosto il corpo

OLBIA. Si è conclusa nel modo più drammatico la vicenda di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo scomparsa tredici giorni fa. L’imprenditore Emanuele Ragnedda, 41 anni, originario di Arzachena, avrebbe confessato l’omicidio davanti ai carabinieri e al procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso. Il corpo della donna è stato ritrovato poco fa nella tenuta dell’uomo, in località Conca Entosa, tra Arzachena e Palau, lo stesso luogo in cui produceva il suo vino. Secondo la ricostruzione, Ragnedda avrebbe sparato a Cinzia Pinna con un’arma da fuoco, poi avrebbe nascosto il cadavere all’interno della proprietà.

La svolta è arrivata dopo il tentativo di fuga dell’uomo: questa mattina i militari lo hanno bloccato dopo che era partito da Cannigione a bordo di un gommone. Portato nella stazione carabinieri di Palau, l’imprenditore ha anche indicato il punto esatto dove giaceva il corpo della 33enne. Le indagini dei carabinieri, già concentrate sulla tenuta, avevano portato al ritrovamento di tracce di sangue in un divano e in altre zone della casa. Indizi che hanno rafforzato l’accusa di omicidio volontario, ora formalmente contestata. La comunità di Castelsardo e quella di Arzachena sono sotto shock: la scomparsa di Cinzia Pinna aveva mobilitato familiari, amici e volontari in lunghe ricerche, terminate con la più tragica delle conferme. Il caso è ora nelle mani della Procura di Tempio Pausania, che dovrà stabilire movente e dinamiche esatte dell’assassinio.
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