OLBIA. Piazza San Marco a Porto Rotondo si è trasformata in un'arena di storie, rivelazioni e analisi politiche quando Alessandro Sallusti ha preso la parola per presentare il suo libro "Eresia liberale". Tra aneddoti personali, incontri con grandi protagonisti del Paese e riflessioni sul futuro politico dell'Italia, il direttore de Il Giornale ha catturato l'attenzione di un pubblico attento e prestigioso, tra cui il magistrato Luca Palamara e la famiglia di Ennio Doris. L'incontro è stato moderato dal presidente di Porto Rotondo Giovani, l'avvocato Sergio Deiana, mentre la serata è stata introdotta dal direttore artistico Luigi Puddu, che ha sottolineato l'importanza culturale dell'evento all'interno del Porto Rotondo Festival 2025. Sallusti ha ricordato il suo arresto per una condanna di omesso controllo su un articolo ritenuto diffamatorio. "Era la settima condanna per omesso controllo che ricevevo, ma ricordo che Ezio Mauro di Repubblica ne aveva più di venti, Travaglio e altri direttori di giornali più importanti molte di più, ma nessuno di loro era mai stato arrestato per questo. Era evidente dunque l'attacco indiretto all'editore Silvio Berlusconi". Il Direttore ha poi tracciato la figura di Ennio Doris desfivendolo come un vero genio che aveva in mente un principio base: "I soldi si prestano a chi non li ha, perché chi non li ha fa di tutto per restituirli, mentre chi li ha spesso fa più storie." Lo ha paragonato a Peter Giannini, fondatore della Bank of America, definendola "la banca più importante al mondo". Tra i momenti più coinvolgenti e divertenti , i racconti su Silvio Berlusconi e quello dell'incontro con il presidente Francesco Cossiga: "L'unico presidente della Repubblica non di sinistra degli ultimi trent'anni, per questo poi fatto passare come un pazzo", ha raccontato Sallusti. Dal primo colloquio al Quirinale nacque un rapporto di fiducia e amicizia, che portò Cossiga a collaborare con Libero scrivendo articoli a suo dire "pazzeschi"sotto lo pseudonimo di Franco Mauri. "Andai a trovarlo per la prima volta al Quirinale e lui senza nemmeno salutarmi mi disse "Direttore lei lo sa che mentire al presidente della Repubblica è reato vero? Lei ha una relazione clandestina con l'onorevole Santanché?. Io a quel punto non potevo far altro che confermare, ma da allora nacque una vera e propria amicizia".
Sallusti ha, poi, parlato del futuro politico dell'Italia sottolineando l'importanza del dopo Mattarella, del prossimo presidente della Repubblica e del prossimo parlamento che ne determinerà la scelta. "Sia chiaro lunga vita a Mattarella, ma avere un presidente contro significa navigare sempre contro corrente. Ed è quello che è successo con Scalfaro e Napolitano. Chi vincerà le prossime elezioni eleggerà il Presidente, e questo è fondamentale per il buon governo e per il futuro dell'Italia", ha spiegato. Infine, il direttore ha parlato del libro scritto a quattro mani con Giorgia Meloni, definita "pragmatica e onesta intellettualmente". L'opera, nata dai ritagli di tempo della Premier senza trascurare i suoi impegni, racconta la sua vera identità, lontana da quelle che la Meloni ha definito distorsioni dei giornali avversi e dagli eccessi di adulazione di quelli amici. L'evento si è chiuso con alcune domande, confermando Porto Rotondo come luogo ideale per incontri culturali di alto livello, capaci di coniugare politica, economia e storie personali di grande interesse.
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